Quanto è difficile l'esame pratico di guida?

Andiamo dritti al punto: quanto è difficile l’esame pratico di guida? Mettiamola così, non è una passeggiata in un parco, ma nemmeno scalare l’Everest in infradito. La verità, come sempre, sta nel mezzo. È una prova che richiede più testa e preparazione di quanto pensino i fenomeni da tastiera.

Allora, quanto è difficile davvero l'esame pratico?

Se l'esame di teoria è un quiz contro il Codice della Strada, la pratica è una partita a scacchi contro l'ansia, il traffico e l'esaminatore che ti fissa come se gli avessi appena rigato la fiancata. I numeri, infatti, parlano chiaro.

La difficoltà è cresciuta. Se una volta venivano bocciati circa 2 candidati su 10, oggi le statistiche dicono che quasi 1 su 3 torna a casa a piedi. Se vuoi farti un'idea precisa, dai un'occhiata a queste statistiche sulla patente.

Non te lo dico per metterti l'ansia addosso, ma per darti la sveglia. Per passare l'esame di guida non basta saper cambiare marcia e fare un parcheggio. Serve lucidità, padronanza totale dell'auto e una bella dose di sangue freddo.

Confronto difficoltà esame patente B

Per capire dove sta il vero ostacolo, mettiamo a confronto i tassi di successo delle due prove. La tabella qui sotto ti mostra dove inciampa la maggior parte della gente, così sai subito dove concentrare le tue energie.

Prova d'esame Percentuale promossi Percentuale bocciati
Esame di Teoria 69% 31%
Esame Pratico 71% 29%


I numeri sono quasi identici, ma la vera differenza sta nel perché si viene bocciati. Alla teoria ti frega un tranello nel quiz; alla guida, invece, sono l'emotività e le piccole distrazioni a farti saltare.

Una precedenza data male per il panico o uno specchietto non controllato bastano per rimandare la festa. Con BRUM non impari solo a guidare, ma a gestire la pressione del momento. L'obiettivo è semplice: farti arrivare all'esame così preparato che l'esaminatore ti sembrerà solo un passeggero un po' noioso.

Le fasi dell'esame pratico spiegate passo passo

Andare all'esame senza sapere cosa ti aspetta è come entrare in un labirinto bendati. Finisce male, quasi sempre. Se invece conosci le regole del gioco, trasformi la paura in concentrazione. Smontiamo l'esame pezzo per pezzo.

L'esame è diviso in tre momenti chiave. Superi il primo, passi al secondo, e così via. Conoscere questa struttura ti evita il panico e ti permette di affrontare ogni step con la giusta mentalità.

Fase 1: I controlli preliminari e le domande trabocchetto

Appena sali in macchina, l'esaminatore non ti dirà "parti e stupiscimi". La prima cosa che farà sarà testare la tua conoscenza del veicolo. Ti chiederà di accendere i fendinebbia o indicare dove si trova l'asticella dell'olio.

Un sacco di gente cade qui, per pura superficialità. Sottovalutano questa fase, convinti che conti solo la guida. Errore da principianti. Un esame non valuta solo la tua abilità al volante, ma la tua capacità di essere un automobilista responsabile.

Preparati a rispondere a domande su:

  • Comandi: Fari, frecce, tergicristalli.
  • Spie: Riconoscere al volo quelle di olio, batteria, avaria motore.
  • Controlli: Livelli dei liquidi e stato degli pneumatici.

Esempio pratico: L'esaminatore ti chiede: "Mi faccia vedere come si attiva il retronebbia". Se inizi a cercare il pulsante a caso per 30 secondi, hai già perso punti. Devi saperlo trovare a occhi chiusi.

Fase 2: Le manovre, il tuo incubo peggiore (o forse no)

Superata la teoria "in auto", arriva la pratica vera, di solito in un'area con poco traffico. Qui l'esaminatore ti chiederà di eseguire le manovre che hai provato mille volte. Sono il banco di prova per testare coordinazione e percezione degli spazi.

Le più richieste sono sempre le solite:

  1. Parcheggio a S (o a L): Il re delle manovre. Conta la fluidità, non la velocità. Prenditi i tuoi riferimenti con calma e usa gli specchietti.
  2. Inversione di marcia: Tre semplici movimenti che sotto pressione diventano un disastro. Controlla sempre il traffico prima di ogni mossa.
  3. Retromarcia in linea retta: Sembra facile, ma mantenere l'auto dritta guardando dietro non è scontato. Un piccolo movimento sbagliato e finisci sul marciapiede.

La chiave per non sbagliare? La lentezza. Nessuno ti mette fretta. Esegui ogni movimento con precisione, dimostrando di avere il pieno controllo.

Fase 3: La guida nel traffico, l'esame vero

Se sei arrivato fin qui, complimenti. Adesso devi dimostrare di saper stare al mondo, quello vero, fatto di incroci, rotonde e pedoni distratti. Questa fase dura circa 25 minuti e serve a valutare come applichi il Codice della Strada in situazioni reali.

L'esaminatore osserverà tutto: come imposti le curve, la distanza di sicurezza, l'uso delle frecce e, soprattutto, come gestisci le precedenze. Se vuoi un piano d'attacco, abbiamo scritto una guida su come prepararsi all'esame della patente.

Esempio pratico: Sei a un incrocio. Invece di partire a razzo, ti fermi, guardi a destra e a sinistra con un movimento evidente della testa e riparti solo quando è sicuro. Hai appena comunicato all'esaminatore che sei un guidatore attento. L'obiettivo non è andare forte, ma guidare in modo sicuro e consapevole.

Gli errori fatali che bocciano il 90% dei candidati

All'esame di guida ci sono gli errori, e poi ci sono gli errori. Quelli con la "E" maiuscola. Una partenza brusca può passare, ma certi scivoloni sono un biglietto di sola andata per la bocciatura. L'esaminatore deve capire se, una volta solo, sarai un pericolo o un guidatore responsabile.

La maggior parte dei candidati viene tradita da piccole, stupide disattenzioni che, messe insieme, urlano "insicurezza". Un calo di concentrazione, dimentichi la freccia, non butti l'occhio allo specchietto, ti "attacchi" troppo all'auto davanti. Sono questi i dettagli che separano un "promosso" da un "ci rivediamo".

Paradossalmente, i dati dicono che la pratica è meno selettiva della teoria. Questo significa che la bocciatura quasi mai dipende da una difficoltà insormontabile, ma da sbagli specifici, come puoi leggere in queste statistiche degli esami di guida.


La psicologia dell'esaminatore

Mettiti nei suoi panni. Chi ti siede accanto non cerca un pilota di Formula 1. Cerca una persona che guida in modo sicuro, prevedibile e rispettoso delle regole. Ogni richiesta che ti fa è un test.

Quando ti chiede un parcheggio, non sta solo guardando se entri nelle strisce. Valuta la tua percezione degli spazi, la fluidità e, soprattutto, se usi gli specchietti. La guida è comunicazione. Ogni freccia non messa o ogni sguardo mancato agli specchietti è un messaggio chiaro: "Non ho il controllo".


I 3 errori più comuni (e come evitarli)

Invece di una lista infinita, concentriamoci sui tre classici che costano la patente. Conoscerli è il primo passo per non commetterli. Per una lista dettagliata, dai un'occhiata alla nostra guida sui 7 errori da evitare assolutamente all'esame di guida.

  • La gestione degli incroci e delle rotonde. Questo è il campo minato. Il problema non è solo dare la precedenza, ma come la gestisci. Arrivare sparato o esitare troppo a lungo sono segnali di panico. La soluzione? Rallenta sempre prima, guarda bene da entrambi i lati e parti solo quando sei sicuro.
  • Il mancato uso delle frecce. Le frecce non sono un optional. Vanno messe prima di ogni svolta, cambio di corsia e per uscire dalle rotonde. È uno degli errori più stupidi e frequenti, un regalo impacchettato per l'esaminatore.
  • Il controllo "ossessivo" degli specchietti. Devi sviluppare un tic nervoso: prima di frenare, svoltare o cambiare corsia, lo sguardo va agli specchietti. L'esaminatore deve vedere che la tua testa si muove, che sei consapevole di chi hai intorno.

Come gestire l'ansia (e non farti fregare dall'esaminatore)

Puoi essere il re delle rotonde con la Panda di famiglia, ma se il giorno dell'esame ti tremano le gambe, è tutto inutile. Il vero nemico non è l'esaminatore, ma quella vocina nella tua testa che urla "stai per sbagliare tutto".

L'ansia è una carogna: ti fa commettere errori stupidi, quelli che durante le guide non facevi mai. Dimentichi una freccia, non vedi un pedone, gestisci la frizione come se fosse la prima volta. La preparazione mentale conta quanto quella pratica.


Il gioco mentale prima di partire

L'eccesso di sicurezza è pericoloso quanto l'insicurezza totale. L'obiettivo è trovare un equilibrio. Prima di salire in auto, prenditi 5 minuti. Siediti, chiudi gli occhi e concentrati solo sul tuo respiro. Inspira per 4 secondi, trattieni per 4, espira per 6. Ripetilo 5-6 volte. Rallenta il battito cardiaco.

L'esaminatore non è un nemico, è un tecnico. Il suo giudizio non definisce chi sei. Il tuo unico compito è guidare in sicurezza per 25 minuti. Una volta al volante, focalizzati su un compito alla volta: regoli il sedile. Fatto. Ora gli specchietti. Fatto. Scomponi l’esame in piccoli passaggi.


Trasforma l'adrenalina in concentrazione

L'adrenalina non è per forza tua nemica. Invece di subirla come panico, usala per affinare i sensi. Canalizza quell'energia sulla strada. Guarda lontano, anticipa il traffico, controlla gli specchietti più spesso del solito. Trasforma la paura di sbagliare in massima attenzione.

Se senti che l’ansia sta prendendo il sopravvento, dai un'occhiata al nostro approfondimento su come superare l'ansia all'esame di guida. Con BRUM non impari solo a parcheggiare, impari a gestire la pressione.


Perché la regione in cui fai l'esame conta (e parecchio)

Sembra una barzelletta, ma non lo è: l'esame di guida non ha la stessa difficoltà in tutta Italia. Guidare nel traffico impazzito di una metropoli non è la stessa cosa che farlo in un paesino tranquillo. E non è solo una questione di stress.

I numeri parlano chiaro e le differenze sono enormi.

Esistono divari territoriali notevoli: al Sud (come Sicilia e Campania) le promozioni sono intorno all'80%. Al Nord, la media crolla al 73,19%, con punte negative in Trentino, dove passa solo il 67,54%. Se vuoi approfondire, i dati sono analizzati in questo articolo di Auto.it.

Sia chiaro: non è che al Sud "regalano" le patenti. Semplicemente, il contesto influenza l'esito. Saperlo è un vantaggio. I fattori in gioco sono tre:

  • Il caos del traffico: Guidare a Milano o Roma è oggettivamente più difficile. Più traffico significa più variabili e più occasioni per sbagliare.
  • La severità dell'esaminatore: L'approccio può cambiare. In alcune province, per abitudine, sono più pignoli su certi dettagli.
  • La preparazione "su misura": Le autoscuole del posto conoscono il territorio. Un istruttore a Palermo potrebbe insistere sulla gestione del traffico "creativo", uno a Monza sulle regole ferree degli incroci complessi.

Confronto costi patente: Milano vs. Provincia

La differenza non è solo nella difficoltà, ma anche nel portafoglio. Prendere la patente in una grande città costa di più.

Voce di costo Prezzo medio a Milano Prezzo medio in provincia (es. Lodi)
Iscrizione + teoria 350–450 € 250–350 €
Singola guida (1 ora) 50–65 € 40–50 €
Esame di guida 120–150 € 100–120 €
Costo totale (stimato) 1.100–1.400 € 900–1.100 €


Tranquillo, non devi trasferirti per prendere la patente. Ma sapere se nella tua città gli esaminatori sono fiscali su una certa manovra ti aiuta a prepararti con più furbizia. Ad esempio, nella nostra guida per prendere la patente a Milano, spieghiamo come affrontare le trappole specifiche della città.


Domande frequenti: le risposte che cerchi

Abbiamo raccolto le domande che tutti si googlano di nascosto la notte prima dell'esame. Niente giri di parole, solo risposte dirette e utili per smontare un po' di leggende metropolitane.


Quanto dura l'esame pratico della patente B?

Ufficialmente, la prova su strada dura almeno 25 minuti. Non è un tempo casuale, ma il minimo per permettere all'esaminatore di vederti all'opera in diverse situazioni. Preparati mentalmente a sostenere una guida completa: partenza, rettilinei, curve, incroci e manovre.


Cosa succede se vengo bocciato all'esame pratico?

Niente panico, non è la fine del mondo. Succede a quasi uno su tre. Il tuo foglio rosa non finisce nel tritacarte, ti viene concessa una seconda possibilità.

  1. Attendi: Dovrai aspettare almeno un mese e un giorno.
  2. Riprenota: Puoi prenotare un nuovo tentativo.
  3. Allenati: Sfrutta questo tempo per fare altre guide con il tuo istruttore BRUM e concentrarti sugli errori che ti hanno fregato. Essere bocciati è un feedback, non un fallimento.

Quante guide certificate devo fare prima dell'esame?

La legge è chiara: servono un minimo di 6 ore di guide certificate in autoscuola. Queste lezioni sono mirate a farti affrontare gli scenari più impegnativi.

  • 2 ore di guida in condizioni di visione notturna
  • 2 ore su strade extraurbane
  • 2 ore in autostrada

Ricorda che 6 ore sono il punto di partenza. Se non ti senti sicuro, non c'è nessuna vergogna a fare qualche guida in più. Con BRUM sei tu a decidere quando sei pronto.

Posso scegliere io il percorso d'esame?

Assolutamente no. Sarebbe troppo facile. Il percorso lo decide solo l'esaminatore, sul momento. Potrebbe portarti nel traffico del centro, in una zona residenziale o su una strada a scorrimento veloce. Ecco perché durante le guide con BRUM ti facciamo girare nelle zone più diverse: l'obiettivo è renderti versatile.


In sintesi: i 4 takeaway per non farti bocciare

Se hai la memoria di un pesce rosso, memorizza almeno questi punti.

  • La preparazione è tutto: L'esame non è solo guida. Conosci il veicolo, ripassa le manovre e studia le fasi della prova per eliminare l'ansia da ignoto.
  • Gli errori stupidi costano caro: La maggior parte delle bocciature arriva da disattenzioni: frecce dimenticate, specchietti ignorati, precedenze gestite male. Concentrazione massima.
  • L'ansia si controlla: Non sei in un film d'azione. Guida con calma, respira e trasforma la paura in attenzione. L'esaminatore non è un mostro, ma un tecnico.
  • La pratica batte la teoria: Le 6 ore di guida certificate sono il minimo. Se non ti senti pronto, fai più pratica. Arrivare sicuro di te è metà del lavoro.

Articolo scritto da Nicolò Martino.